lunedì 5 gennaio 2015

LA SIMMMETRIA E LA CREATIVITA'



Il concetto di spazio, nel calcio, non può essere ignorato.

Gestire un gruppo di uomini presuppone che gli allenatori abbiano competenze di psicologia e di pedagogia, ma devono avere, oltre le conoscenze tecniche, atletiche e tattiche necessarie a svolgere il proprio mestiere, la capacità di cogliere nella geometria gli aspetti funzionali al gioco del calcio.

Nelle  partite del nostro massimo campionato raramente, nei movimenti dei calciatori, si evocano aspetti geometrici che si richiamano alla teoria dei gruppi e, di conseguenza, alla simmetria. I reparti e le catene di una squadra, nelle due fasi, si devono muovere e rapportarsi in modo simmetrico. Prendiamo in considerazione, per esempio, le due catene laterali. I tre calciatori si devono muovere con simmetria rotazionale. L’azione di una catena (“azione di gruppo”) si deve azionare in relazione ad un altro insieme di elementi, nella specie l’altra catena laterale. Ovverosia bisogna creare una simmetria bilaterale. Considerando un’asse che divide il campo di gioco da centro porta a centro porta, nelle due fasi, bisogna rappresentare una simmetria in relazione all’asse sopraddetto.

Ad una partita in cui le due squadre propongono delle simmetrie, almeno per me, sarebbe il massimo assistervi. Tutto ciò perché il movimento dei reparti e delle catene avrebbe sicuramente una concordanza. Per cercare il pelo nell’uovo, i matematici potrebbero obiettare che difficilmente la disposizione dei calciatori nelle catene laterali possono essere rigorosamente simmetriche. E ciò è vero. Ma è altrettanto vero che il nostro cervello le percepisce, le catene, come simmetriche.

Questo prototipo di calcio presuppone allenatori dal “cervello matematico” e capaci di orientarsi nella topologia che studia le proprietà degli spazi. Dovremmo essere in presenza di professionisti capaci di “plasticità, apertura, creatività” Cit.. Eppure, per essere calciatori di categoria, la qualità più importante è la creatività.

La creatività è nella corteccia cerebrale del ragazzo e viene espressa, nel nostro caso, attraverso il gioco. Solo istruttori di calcio ingenui possono proporre esercitazioni piene di regole, regole che condizionano. Un giovane calciatore che si diverte nella libertà del gioco inventa un processo creativo e Henri Poincaré dice :”Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili.” Il ragazzo che gioca in piena libertà, per ridurre, prima inventa una giocata, un numero, poi riesce a comprenderlo, il numero, ed infine lo codifica.

Tutti, ma proprio tutti, i giovani calciatori hanno la loro creatività, ma, in pochi, per genetica ed esperienze motorie, possono esprimere giocate creative particolari, originali e raffinate.

E’ una sofferenza assistere al rifiuto della creatività.

Succede in Italia. Succede nelle scuole calcio e succede nel massimo campionato.

Auguro a tutti un buon anno. Un anno carico di simmetrie e razionalità per gli adulti, ma ai giovani calciatori un anno straordinario in cui possano esprimere fantasia, immaginazione e tanta creatività!



1, gennaio, 2015                                                                                Angelomaria Martini

Nessun commento:

Posta un commento