PRO CALCIO SOCCER SCHOOL
“LA PERIODIZZAZIONE TATTICA”
di Angelo MIRABELLO
PREMESSA
“Se vuoi
pilotare un aereo, studia e guadagnati il brevetto di volo! Se vuoi mandare una
bicicletta, al massimo trasporti te stesso e devi stare pure attento…”
Questa
frase presa dalla tesi “Priorità al Metodo” di Andrea Menegatti, secondo il mio
punto di vista racchiude e descrive in modo ottimale quella che è l’importanza
del ruolo che assume un istruttore/allenatore quando si trova alla “guida” di
un gruppo di allievi/atleti. Egli, attraverso le sue competenze e i suoi
“canali comunicativi”, indirizza e
condiziona in maniera significativa quelli che sono e saranno i comportamenti
sportivi e non, degli appartenenti al gruppo. In seguito ad una serie di
personali riflessioni condotte nel tempo sulla situazione attuale del Gioco del
Calcio, soprattutto relativa ai settori giovanili, emerge una consuetudine
anomala secondo la quale colui che in passato “ è stato un giocatore o ha
giocato a calcio” è in grado anche di saper
insegnare; tale considerazione risulta essere discutibile in quanto
spesso e volentieri questa idea non corrisponde al vero.
A mio
avviso l’importanza di competenze, comunicazione e didattica non può essere
colmata da semplici abilità tecniche: …chissà se Mozart sarebbe mai stato un bravo
insegnante…
INTRODUZIONE
La mia
passione per lo sport, in particolare per il Gioco del Calcio, negli anni mi ha
portato, come giocatore dilettante prima e come aspirante “allenatore” poi, a
studiare e cercare di capire tutte le tematiche inerenti a questo affascinante
“mondo”.
Il calcio,
che è un gioco di squadra di tipo situazionale e quindi soggetto a innumerevoli
varianti/incognite, nel corso del tempo ha subito un notevole cambiamento.
Questo è dovuto soprattutto alla ricerca di nuove metodologie di allenamento
che hanno portato alla necessità di atleti “pensanti” capaci di agire nel minor
tempo possibile.
Il
calciatore moderno secondo molti addetti ai lavori è paragonabile ad un
giocatore di scacchi, ovviamente in un contesto molto più dinamico, che
necessita di soluzioni immediate in contrapposizione alle mosse
dell’avversario. Alla base di queste soluzioni c’è l’allenamento che è il mezzo attraverso il quale si
cerca di far migliorare le prestazioni dell’atleta o del gruppo-squadra in
gara. Di conseguenza l’obiettivo
dell’allenatore sarà quello di strutturare degli allenamenti che, attraverso
determinati principi, sottoporranno i propri atleti ad una serie di stimoli
stressanti che dopo un giusto periodo di adattamento porteranno ad un
miglioramento delle prestazioni, ultime queste, che possono essere definite
anche come il risultato finale o il frutto di metodologie.
METODOLOGIE
DI ALLENAMENTO
Nel Gioco
del Calcio esistono diversi metodi di allenamento tra i quali: TRADIZIONALE
ANALITICO, INTEGRATO e la PERIODIZZAZIONE TATTICA.
-
L’ALLENAMENTO
TRADIZIONALE/ANALITICO, predilige lo sviluppo delle capacità condizionali senza
l’utilizzo dell’attrezzo (palla), sfrutta test per misurarne i valori/dati,
crede nella suddivisione della stagione sportiva in periodi
(preparatorio/richiamo/mantenimento), crede nei picchi di forma e soprattutto
crede nel principio secondo cui il volume dell’esercizio fisico deve precedere
l’intensità.
-
L’ALLENAMENTO
INTEGRATO, metodo successivo a quello tradizionale, è sicuramente una
metodologia alternativa che però tende a mascherare l’obiettivo delle
esercitazioni attraverso l’utilizzo dell’attrezzo (palla). Sebbene la quasi
totalità degli esercizi/esercitazioni prevedano l’uso del pallone, gli
obiettivi dell’allenatore sono gli stessi di chi usa il metodo tradizionale.
LA
PERIODIZZAZIONE TATTICA
Si tratta
di una “Rivoluzione di Pensiero” cioè una metodologia innovativa che nasce in
Portogallo verso la fine degli anni ’90 presso la facoltà di Scienza Motorie
dell’Università di Oporto grazie al pensiero del Professor Vitor Frade. In virtù dei suoi grandi risultati sportivi,
trova in Josè Mourinho il suo più noto promotore.
Periodizzare significa dividere il tempo in
periodi storici; alla base di questo “ nuovo pensiero “ c’è la ferma
convinzione che l’uomo è un’unità tra corpo e mente, quindi diventa impensabile
credere di poter allenare un’atleta separando la dimensione fisica da quella
tattica e psicologica. Di conseguenza
nel caso della PT, si tratta di dividere, organizzare e distribuire i contenuti
dell’allenamento in maniera tale da averne sempre una visione d’insieme. La PT a
differenza del metodo tradizionale, che pone maggiormente l’attenzione
sull’aspetto fisico dell’atleta, non condivide il concetto di suddivisione
della stagione sportiva in periodi
(preparazione/mantenimento/richiamo) ma crede in un'unica unità di
programmazione, ossia il MICROCICLO SETTIMANALE (dove vi è un’inversione del
binomio Volume- Intensità), che va dalla gara/partita precedente a quella
successiva. Questa metodologia promuove infatti un lavoro basato sull’intensità
in termini di concentrazione, su cui l’atleta/gruppo lavorerà durante tutta
l’intera stagione sportiva. Ne consegue che il punto cardine sul quale andrà a
“concentrarsi” l’allenatore sarà prettamente di natura tattica, ossia su un MODELLO DI GIOCO composto da determinati principi e sottoprincipi
correlati alle varie fasi di gioco (possesso-non possesso-transizione positiva-
transizione negativa) che andrà ad incidere in maniera significativa sulle
capacità tecnico/tattiche/fisiche e psicologiche dell’atleta in modo
simultaneo.
Il Gioco
del Calcio, come trattato in precedenza, è uno sport situazionale di natura
tattica in cui è fondamentale definire sin da subito uno specifico MODELLO DI GIOCO, tale definizione deve essere il prodotto di un
processo di “assemblamento” da parte dell’allenatore tenendo in considerazione:
Idea di
gioco (credo calcistico);
Caratteristiche
dei giocatori a disposizione;
Principi
di gioco generali (Tattica individuale e collettiva);
Ambiente e
Cultura in cui si opera;
Organizzazione
strutturale (sistema di gioco).
Una volta
definito il proprio Modello di Gioco, il compito dell’allenatore sarà quello di
strutturare e operare con un modello di allenamento specifico per il processo
di apprendimento di quel Modello di Gioco. Ciò significa che l’allenatore deve
elaborare esercitazioni che indirizzino la sua squadra a mettere in pratica
tutto quello che egli pretende sul rettangolo di gioco.
PRINCIPI
METODOLOGICI
Si tratta
di quei principi sui quali si basa la struttura del microciclo settimanale di
allenamento.
Principio
della Specificità
E’ il
principio cardine della PT. L’obiettivo principale rimane sempre lo sviluppo
della dimensione tecnico-tattica, ovvero
l’allenamento del Modello di Gioco. Ciò significa che ogni
esercizio/esercitazione che sarà proposta, dovrà essere in stretta relazione
con in principi che abbiamo definito per in nostro Modello di Gioco.
Principio
dell’Alternanza
Significa
promuovere un’alternanza di sforzo-recupero nell’arco della distribuzione
settimanale dei carichi di lavoro, ciò permetterebbe lo sviluppo di un
adattamento positivo nei calciatori.
La PT dà
molto risalto a questo principio in quanto si presuppone che i calciatori
lavorino sempre ad alti livelli di intensità e di concentrazione.
Principio
della Progressione Complessa
Ridurre la
complessità del Modello di Gioco
lavorando in modo “mirato” sui principi e sotto-principi per ogni fase
di gioco (possesso e di non-possesso palla) e per le transizioni (positiva e
negativa).
Questo
lavoro “mirato” e “progressivo” (dal semplice al complesso) deve portare verso
un’evoluzione positiva sia del singolo, che del collettivo. Questa progressione deve avvenire sia nel corso di
un microciclo settimanale, sia nel corso della stagione sportiva.
Sarà
importante, quindi, seguire la regola… “più qualità meno quantità”.
Principio
della Densità
Si intende
in pratica proporre un gran numero di volte esercitazioni che sono più vicine
alle situazioni vissute in gara, fornendo al singolo o alla squadra degli input
adeguati alla risoluzione delle stesse. Il fine ultimo dovrà essere quello di
creare delle “abitudini mentali”, un linguaggio comune ed una lettura
anticipata ed univoca in ogni situazione di gioco.
“QUESTIONE
DI METODO………….”
cit. J.MOURINHO
A cura di: Angelo MIRABELLO
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