Le analisi dei processi
di cambiamento in un sistema dinamico comportano un approccio opportuno alla
matematica per individuare configurazioni geometriche nell’istante di t
(tempo). Come si sa, il sistema di gioco del calcio è caratterizzato da molti
possibili insiemi (catene), e, le trasformazioni geometriche degli insiemi, in
un dato istante , sono determinate dalla dinamicità e dai movimenti dei
calciatori.
Alcuni studiosi, sono
portati a chiamare la teoria dei sistemi dinamici “matematica del tempo”,
proprio perché sono sistemi che evolvono nel tempo.
Quindi, lo spazio
geometrico, tramite assi cartesiani, lo possiamo rappresentare tramite
funzioni, ed i calciatori, che sono gli elementi delle funzioni, matematicamente,
non sono altro che dei funtivi.
Costruire un sistema
attraverso le funzioni è di fondamentale importanza, perché ci pone su un piano
di referenza.
Parlare del tempo e la
sua misura significa distinguere tra un tempo continuo che scorre e un tempo discreto
che può assumere diversi valori multipli. Nel primo caso, tempo continuo, siamo
di fronte ad un sistema dinamico continuo, nel secondo, ad un sistema dinamico
discreto.
Conoscere le dinamiche
dei sistemi complessi e i relativi modelli matematici che si possono trovare su
internet, è una referenza importante per un nuovo modo di pensare calcio, o
meglio, da affiancare al tradizionale modo di operare degli allenatori.
Del resto, anche la
tecnologia ci introduce verso le referenze scientifiche. Penso alla Match
Analysis. Penso al GPS e la sua utilità per monitorare e programmare
allenamenti. Penso ai moti browniani (frattale dim.2), alle catene di Markov
come sistema dinamico discreto.
Rifletto spesso sugli
automi cellulari e le sue applicazioni nel modellizzare sistemi complessi e
alla ‘consonanza’ tra gli oggetti della geometria frattale e le dinamiche non
lineari degli attrattori strani.
E’ sufficiente la
scuola, come strutturazione e didattica, di Coverciano, alla luce di queste
veloci riflessioni per formare allenatori competenti?
Oltre queste referenze
matematiche, è necessario e fondamentale sviluppare un’idea di concetto del
gioco, concetto del gioco che in Italia si è perso.
L’allenatore, per
formare calciatori di qualità, dovrebbe allenare secondo concetti e non secondo
principi che conducono alle ‘calcificazioni mentali.
Dal libro di Deleuze –
Guattari “Che cos’è la filosofia”:” La seconda differenza riguarda più
direttamente il concetto e la funzione: l’inseparabilità delle variazioni è la
specificità del concetto incondizionato, mentre l’indipendenza delle variabili,
in rapporti condizionabili, appartiene alla funzione. In un caso, abbiamo un
insieme di variazioni inseparabili sotto “una ragione contingente” che
costituisce il concetto delle variazioni; nell’altro, un insieme di variabili
indipendenti sotto una “ragione necessaria” che costituisce la funzione delle
variabili”.
Per evitare le
calcificazioni mentali e mettere, se possibile, in sintonia, concetti e
funzioni, c’è solo un percorso: Il pensare sistemico, il produrre conoscenza:”
Operare una distinzione è scientifico, vedere la complementarietà è
sistemico…non è necessario scegliere l’uno o l’altro approccio; dobbiamo
utilizzare contemporaneamente le due logiche per poter avere una maggiore
profondità di campo”. (Heinz von Foerster).
Il calcio, il gioco più
bello del mondo, non merita di essere confinato in un suo proprio spazio
chiuso, di cinico esercizio di puro sapere.
Dalla Casetta sul Lago
di Posta Fibreno, 26/03/2016
Angelomaria Martini
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