giovedì 23 maggio 2013

SVILUPPI DI TATTICA IN FASE DI NON POSSESSO

Gli sviluppi rappresentano i mezzi con cui vengono soddisfatti i principi di tattica.
Rappresentano gli schemi di gioco di cui verrà esaminata:

1) PRESSIONE
2) PRESSING
3) FUORIGIOCO
4) ELASTICO DIFENSIVO
5) RADDOPPIO DI MARCATURA
6) SISTEMAZIONE A: UOMO, ZONA, ZONA MISTA.

Pressione
E’ un azione che si riferisce ad un comportamento individuale sul portatore di palla, azione che può (ma non obbligatoriamente) diventare “imput” al pressing se coordinata. Ha lo scopo di limitare tempo e spazio al possesso palla avversario. Pressare significa avvicinarsi più possibile all’avversario, ma con l’attenzione a non farsi dribblare, è necessario sapersi avvicinare velocemente, ma ancora di sapersi “fermare” e saper pazientare in attesa di un intervento sicuro. Si interviene solo in caso di sicurezza estrema, altrimenti si deve arretrare ed “accompagnare” l’avversario cercando di indirizzarlo verso la zona di campo voluta.

Pressing
Modo di conquistare la palla che è in possesso degli avversari. Con azione coordinata di 2 o più giocatori o di reparti o meglio ancora dell’intera squadra, intesa a restringere tempo e spazio al possessore di palla, a non permettere che i suoi compagni più vicini possano intervenire in aiuto e ricevere liberamente il pallone (attraverso un contrasto indiretto, intercettamento , anticipo e contrasto diretto) ad impedire verticalizzazioni e profondità alla squadra avversaria (azione di temporeggiamento).
Ha come conseguenza logica anche se non voluta l’applicazione della tattica del fuorigioco (se viene applicato dall’intera squadra).
Perché fare il pressing:
Può essere un’arma per riappropriarsi velocemente del pallone.
Applicazioni nelle fasi di gioco:
Su palla aerea;
Quando un avversario riceve il pallone ed è girato di spalle alla mia porta;
Quando un avversario controlla male il pallone;
Su un passaggio sbagliato dell’avversario;
Su un passaggio lungo e lento.
Si distinguono tre zone dove si può operare il pressing:
zona di pressing difensivo che va dalla linea di fondo campo della nostra porta fino alla nostra ¾, pressing offensivo dalla nostra ¾ fino alla ¾ degli avversari e pressing ultraoffensivo dalla ¾ avversaria fino a fondo campo.
è importante che ad aggredire la palla siano almeno 2 uomini: il primo non necessariamente riconquista la palla, ma costringe sicuramente l’avversario ad un movimento tale che riconquista della palla sia a vantaggio del secondo aggressore.

Fuorigioco
Azione coordinata di due o più calciatori atta a togliere:
Profondità, verticalizzazione alla squadra avversaria, impedire di partecipare al gioco ai giocatori entrati in fuorigioco. Il fuorigioco spesso ha come condizione indispensabile l’applicazione della pressione o del pressing sul possessore di palla. Senza limitazione di spazio e tempo sul possessore di palla, questa tattica è rischiosa perché l’avversario ha la possibilità ed il tempo di soluzioni alternative.



Elastico difensivo
Su palla scoperta e centrale e quando la difesa è alta oltre alla possibilità di retrocedere si può applicare l’uso dell’elastico difensivo. Questa tattica è valida per il reparto difensivo e consiste nel retrocedere assieme su una stessa linea in modo da formare una linea di fuorigioco. In questo modo se un attaccante avversario segue senza palla nel momento in cui il compagno con palla cerca di servirlo si inverte la direzione di corsa e si scatta in avanti (punto finale di riferimento l’area di rigore). L’esecuzione sembra complessa, ma attraverso accurate proposte di allenamento, prima semplificare senza avversari e poi con gli attaccanti “attivi” si ottiene una facile sincronia dei movimenti.
Raddoppio di marcatura
è  un’azione di due uomini che ha lo scopo di limitare ulteriormente spazio e tempo al possessore di palla. Il difensore più vicino alla palla va in pressione, un secondo compagno, vista la situazione di gioco, lo accompagna nella stessa pressione. Tali movimenti limitano il tempo di gioco all’avversario, ma soprattutto lo spazio, consentendo poca zona “luce di gioco” all’avversario, facilmente intuibile e prevedibile. Diventa  molto vantaggioso sulle fasce laterali perché all’avversario rimane solo 180° di gioco.
Sistemazione a: Uomo, zona e mista.
A uomo
Per sistemazione ad UOMO, si intende che almeno 7 giocatori hanno un uomo da marcare più il libero (creazione di duelli, si creano delle coppie) è fondamentale non perdere mai il contatto con il diretto avversario. Nel corso degli anni questo tipo di marcatura ha subito un notevole declino a vantaggio della marcatura a zona. Oggigiorno viene utilizzato soprattutto in occasione delle palle inattive.

A zona
Consiste nell'attribuire ad ogni giocatore non un avversario da marcare, come invece avviene nel marcamento "a uomo", ma una zona di campo da presidiare. destinato a opporsi agli avversari che verranno a trovarvisi.

Misto
Per sistemazione MISTO, si intende che 2 uomini o un reparto giocano ad uomo gli altri a zona.

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