Niente è più utile della matematica frattale grazie
all’idea di dimensione frazionaria, per rendere efficace e rappresentare una
esercitazione di calcio su spazi ridotti, autosimili alla partita.
Per avere un’idea della matematica frattale, utile
ad impostare, per esempio, un pressing corretto, bisogna interiorizzare il
concetto delle funzioni iterative. I due insiemi, (vedi foglio 2 -6°riquadro)
che hanno una relazione univoca, associando ad un elemento del primo insieme
uno ed uno solo elemento del secondo insieme, ci pongono di fronte ad una
funzione. Senza scendere in dettagli matematici nella figura
dell’esercitazione, avendo dieci triangoli, è opportuno creare, per un pressing
efficace e geometricamente corretto, una coincidenza tra dominio e codominio e,
facendo riferimento sempre alla figura degli insiemi precedentemente
richiamata, ci troviamo di fronte ad un’immagine matematica a ….funzione di….b.
Nei dieci triangoli dell’esercitazione, in pratica, bisogna creare, con i calciatori,
sempre e comunque un dominio e un codominio che si ripetano ogni qual volta la
squadra va in pressing.
Spesso, noi allenatori agiamo con la pratica
tramandata senza essere sostenuti dalla matematica e dalla geometria e, a
titolo informativo, per esempio,nelle rotazioni delle catene siamo al cospetto
di un algoritmo ricorsivo.
Nel gioco del calcio esistono infinite situazioni
che sono frattali, ovviamente con caratteristiche diverse e variabili. Il
disegno dell’esercitazione, le funzioni iterative, l’algoritmo ricorsivo ci
introducono al “problem solving” e ad una necessaria programmazione procedurale
da sviluppare attraverso il computer.
Nella professione dell’allenatore
l’informatica non solo per questo, ma anche per altre applicazioni, è sicuramente
utile.
Accenno alle varie fasi per sviluppare un programma
senza entrare nei dettagli:
1)Specificare i requisiti per un pressing efficace;
2)Scomporre l’esercitazione in spazi ridotti per
un’analisi più dettagliata;
3)Trovare l’algoritmo adatto per progettare una
soluzione;
4)Verificare la soluzione e correggere eventuali
errori;
5)Aggiornare il programma con eventuali nuove
informazioni;
Per promuovere ulteriori informazioni e sviluppare
apprendimento per comprendere il funzionamento, nel nostro caso il pressing, è
utile anche un modello simulato.
Infatti, a proposito di simulazione, Franco
Landriscina scrive: ”Nelle condizioni adatte questo si può tradurre in un
potenziamento dei processi cognitivi componenti l’apprendimento, quali:
-Integrare l‘informazione da fonti diverse;
-Collegare le nuove conoscenze con quelle esistenti;
-Recuperare analogie appropriate alla comprensione;
-Produrre spiegazioni;
-Coordinare rappresentazioni e prospettive diverse;
-Generare inferenze;
-Abbandonare concetti non più utili.
Questo può a sua volta facilitare la costruzione di
nuovi schemi mentali o la modifica e la sostituzione degli scemi esistenti e
favorire quindi l’apprendimento.
Il valore della simulazione consiste per l’appunto
nella sua capacità di creare un rapporto di compenetrazione e sinergia fra
mente e computer.”
Gli allenatori operano in un ambiente complesso e
variabile ed il riferimento al “problem solving” attraverso il computer ed al
modello simulato è dovuto al pensiero che la cognizione è un esercizio delle
competenze e per approcciarsi alle situazioni in maniera pratica queste
rappresentazioni possono aiutare a raggiungere l’obiettivo di un percorso di
riferimento nelle mutevoli situazioni del sistema calcio.
Per gli allenatori è un elemento centrale riflettere
sull’interazione tra i componenti di una squadra per ottimizzare i movimenti
collettivi, la cooperazione tra i giocatori tenendo conto degli avversari e
delle infinite situazioni di gioco e tutto deve essere pianificato tramite
giocate collettive nello spazio e nel
tempo giusto.
Starosta concettualizza in modo mirabile questa
complessità di squadra:” E sebbene nei
giochi sportivi di squadra vengono utilizzati i cosiddetti ‘schemi’ fissi di
gioco, difficilmente rimangono identici. Questa situazione dei giochi sportivi
di squadra, per cui non possono essere fatti rientrare in un quadro standard
richiede ai giocatori un comportamento straordinariamente flessibile, il
continuo adeguamento delle loro azioni alla situazioni che cambia
continuamente. Una volta questa capacità veniva chiamata ‘intelligenza di
gioco’. Se si considerano le nostre conoscenze attuali questa capacità potrebbe
essere definita ‘senso della palla’, ‘senso del campo di gioco ’, ‘ senso dei
compagni’, ‘senso degli avversari’”.
In pratica siamo di fronte ad un sistema complesso e
ci si deve approcciare ad un sistema dinamico in cui ognuno degli elementi ,
sia nello spazio che nel tempo e nelle situazioni di gioco, si rapporta con gli
altri. Il tutto deve rapportarsi nell’ambiente diventando un unico elemento per
cui, dal frattalismo, il molteplice si congiunge all’uno e l’uno si congiunge
al molteplice, ognuno portando il proprio contributo.
Perché le figure del foglio due nei riquadri
1-2-3-4-5? Perché secondo Mandelbrot un disegno, con tutta la sua complessità,
vale più di mille parole e facendo contrarre un insieme (il cerchio nel
riquadro uno) per la matematica frattale, tramite equazioni adatte si trasforma
in varie figure fino a divenire un triangolo di Sierpinsky.
E siamo tornati ai dieci triangoli
dell’esercitazione del pressing.
I frattali nel calcio sono una sfida intellettuale a
cui siamo chiamati a rispondere.
Dalla Casetta sul Lago di Posta Fibreno Angelomaria Martini
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