lunedì 18 maggio 2015

UN CONCETTO DI PRESSING DI ANGELOMARIA MARTINI

Niente è più utile della matematica frattale grazie all’idea di dimensione frazionaria, per rendere efficace e rappresentare una esercitazione di calcio su spazi ridotti, autosimili alla partita.

Per avere un’idea della matematica frattale, utile ad impostare, per esempio, un pressing corretto, bisogna interiorizzare il concetto delle funzioni iterative. I due insiemi, (vedi foglio 2 -6°riquadro) che hanno una relazione univoca, associando ad un elemento del primo insieme uno ed uno solo elemento del secondo insieme, ci pongono di fronte ad una funzione. Senza scendere in dettagli matematici nella figura dell’esercitazione, avendo dieci triangoli, è opportuno creare, per un pressing efficace e geometricamente corretto, una coincidenza tra dominio e codominio e, facendo riferimento sempre alla figura degli insiemi precedentemente richiamata, ci troviamo di fronte ad un’immagine matematica a ….funzione di….b. Nei dieci triangoli dell’esercitazione, in pratica, bisogna creare, con i calciatori, sempre e comunque un dominio e un codominio che si ripetano ogni qual volta la squadra va in pressing.

Spesso, noi allenatori agiamo con la pratica tramandata senza essere sostenuti dalla matematica e dalla geometria e, a titolo informativo, per esempio,nelle rotazioni delle catene siamo al cospetto di un algoritmo ricorsivo.

Nel gioco del calcio esistono infinite situazioni che sono frattali, ovviamente con caratteristiche diverse e variabili. Il disegno dell’esercitazione, le funzioni iterative, l’algoritmo ricorsivo ci introducono al “problem solving” e ad una necessaria programmazione procedurale da sviluppare attraverso il computer.

Nella professione dell’allenatore l’informatica non solo per questo, ma anche per altre applicazioni, è sicuramente utile.

Accenno alle varie fasi per sviluppare un programma senza entrare nei dettagli:
1)Specificare i requisiti per un pressing efficace;
2)Scomporre l’esercitazione in spazi ridotti per un’analisi più dettagliata;
3)Trovare l’algoritmo adatto per progettare una soluzione;
4)Verificare la soluzione e correggere eventuali errori;
5)Aggiornare il programma con eventuali nuove informazioni;

Per promuovere ulteriori informazioni e sviluppare apprendimento per comprendere il funzionamento, nel nostro caso il pressing, è utile anche un modello simulato.

Infatti, a proposito di simulazione, Franco Landriscina scrive: ”Nelle condizioni adatte questo si può tradurre in un potenziamento dei processi cognitivi componenti l’apprendimento, quali:
-Integrare l‘informazione da fonti diverse;
-Collegare le nuove conoscenze con quelle esistenti;
-Recuperare analogie appropriate alla comprensione;
-Produrre spiegazioni;
-Coordinare rappresentazioni e prospettive diverse;
-Generare inferenze;
-Abbandonare concetti non più utili.

Questo può a sua volta facilitare la costruzione di nuovi schemi mentali o la modifica e la sostituzione degli scemi esistenti e favorire quindi l’apprendimento.
Il valore della simulazione consiste per l’appunto nella sua capacità di creare un rapporto di compenetrazione e sinergia fra mente e computer.”

Gli allenatori operano in un ambiente complesso e variabile ed il riferimento al “problem solving” attraverso il computer ed al modello simulato è dovuto al pensiero che la cognizione è un esercizio delle competenze e per approcciarsi alle situazioni in maniera pratica queste rappresentazioni possono aiutare a raggiungere l’obiettivo di un percorso di riferimento nelle mutevoli situazioni del sistema calcio.

Per gli allenatori è un elemento centrale riflettere sull’interazione tra i componenti di una squadra per ottimizzare i movimenti collettivi, la cooperazione tra i giocatori tenendo conto degli avversari e delle infinite situazioni di gioco e tutto deve essere pianificato tramite giocate collettive  nello spazio e nel tempo giusto.  

Starosta concettualizza in modo mirabile questa complessità di squadra:” E  sebbene nei giochi sportivi di squadra vengono utilizzati i cosiddetti ‘schemi’ fissi di gioco, difficilmente rimangono identici. Questa situazione dei giochi sportivi di squadra, per cui non possono essere fatti rientrare in un quadro standard richiede ai giocatori un comportamento straordinariamente flessibile, il continuo adeguamento delle loro azioni alla situazioni che cambia continuamente. Una volta questa capacità veniva chiamata ‘intelligenza di gioco’. Se si considerano le nostre conoscenze attuali questa capacità potrebbe essere definita ‘senso della palla’, ‘senso del campo di gioco ’, ‘ senso dei compagni’, ‘senso degli avversari’”.

In pratica siamo di fronte ad un sistema complesso e ci si deve approcciare ad un sistema dinamico in cui ognuno degli elementi , sia nello spazio che nel tempo e nelle situazioni di gioco, si rapporta con gli altri. Il tutto deve rapportarsi nell’ambiente diventando un unico elemento per cui, dal frattalismo, il molteplice si congiunge all’uno e l’uno si congiunge al molteplice, ognuno portando il proprio contributo.

Perché le figure del foglio due nei riquadri 1-2-3-4-5? Perché secondo Mandelbrot un disegno, con tutta la sua complessità, vale più di mille parole e facendo contrarre un insieme (il cerchio nel riquadro uno) per la matematica frattale, tramite equazioni adatte si trasforma in varie figure fino a divenire un triangolo di Sierpinsky.

E siamo tornati ai dieci triangoli dell’esercitazione del pressing.

I frattali nel calcio sono una sfida intellettuale a cui siamo chiamati a rispondere. 

Dalla Casetta sul Lago di Posta Fibreno                             Angelomaria Martini 




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