La complessità del gioco del calcio richiede, anche
per le ricadute di business, allenatori che aiutino a sviluppare e ampliare,
nelle squadre loro affidate, nuove tattiche, strategie e coesione di squadra
per raggiungere prestazioni di alto livello.
Per quanto riguarda la capacità di prestazione, una
parte fondamentale assumono, per esempio, sia le unità di allenamento (UA) ed i
microcicli per una ottimizzazione corretta dei carichi di allenamento, sia
centinaia di altre variabili allenanti che si possono pianificare in una
programmazione, a breve e lungo periodo, a seconda degli obiettivi individuali
e di squadra che ci si propone.
Per fugare ogni equivoco la” grammatica del calcio”,
mi si passi il termine, la “grammatica” tecnica e tattica consolidata nel
linguaggio (sostegno, appoggio, sovrapposizione, tagli, diagonali aperte e
chiuse ed altri innumerevoli concetti e dettagli di gioco) è condizione
necessaria per poter giocare bene al calcio; ma teorizzare altre architetture,
approcci tattici, presi da altri saperi disciplinari, sono condizioni
necessarie attraverso modelli per uno sviluppo concettuale dei sistemi di
gioco.
Propongo e parto da una elementare esercitazione, a
modo di esempio, di un sistema di gioco dinamico-STABILE per arrivare a
pubblicare, in altra sede, una esercitazione più complessa di un sistema di
gioco dinamico-INSTABILE, molto più evoluto come sistema.
Il concetto di stabilità formale che viene preso in
considerazione e usato più spesso è, per le catene di gioco:” si rimane vicini
quanto si vuole a patto di partire abbastanza vicini”.
In pratica, negli insiemi A-B-C-D, i calciatori rossi e neri sviluppano un 3/3
(micro); nell’insieme B il jolly pressa il vertice basso della squadra in
possesso palla (nera o rossa che sia) per “perturbare” il sistema di gioco 3/3
e far ruotare, in modo ricorsivo o meno, come in partita (macro) i tre
centrocampisti, tenendo sempre conto del punto di equilibrio X dell’insieme
variabile nello spazio, per iterazione del triangolo rappresentato dai tre
calciatori.
Da un approccio cognitivo, dal tema della rotazione
ricorsiva, (taglio, sovrapposizione, copro) si potrebbe privilegiare nel settore giovanile un
approccio ecologico senza confezionare pattern.
La STABILITA’ del sistema è assicurata quando le soluzioni
di gioco, sia in fase di possesso che di non possesso, partono dentro l’insieme
e rimangono nell’insieme, tenendo conto dei principi di tattica individuale e
collettiva da tutti conosciuti.
Attraverso, poi, un esercitazione 11/11 possiamo
allenare la collaborazione tra le catene (insiemi), sia in fase difensiva che
offensiva (di possesso e non possesso).
Nell’esercitazione proposta abbiamo tenuto conto
delle catene classiche, laterali e centrali, ma, con lo stesso sistema di gioco
dinamico-STABILE, possiamo teorizzare e mettere in pratica la collaborazione di
diverse catene che ogni allenatore ritiene più opportune, con la condizione di
una corrispondenza (isomorfismo) di quanto illustrato.
Ultima annotazione: nell’esercitazione 11/11 bisogna
considerare un solo calciatore tra il n° 10 ed il 14, ed un solo calciatore tra
il n° 13 ed il n° 8. I due interni di centrocampo ci proiettano verso un
approccio concettuale di soft-clustering o fuzzy clustering ( a parte il
disegno dell’insieme della logica fuzzy). Il calciatore n° 10, come da disegno,
appartiene all’insieme A e all’insieme B. Il calciatore n° 8 appartiene
all’insieme C e all’insieme B.
Nell’insieme D si gioca un 2/2 con gli stessi
concetti del 3/3 e dopo che l’ azione di gioco si è conclusa il 2/2 si gioca
tramite i cross dei jolly.
Dalla Casetta sul Lago di Posta Fibreno, 27, maggio,
2015
Angelomaria Martini
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