giovedì 28 maggio 2015

SISTEMA DI GIOCO DINAMICO-STABILE di Angelomaria Martini.



La complessità del gioco del calcio richiede, anche per le ricadute di business, allenatori che aiutino a sviluppare e ampliare, nelle squadre loro affidate, nuove tattiche, strategie e coesione di squadra per raggiungere prestazioni di alto livello.

Per quanto riguarda la capacità di prestazione, una parte fondamentale assumono, per esempio, sia le unità di allenamento (UA) ed i microcicli per una ottimizzazione corretta dei carichi di allenamento, sia centinaia di altre variabili allenanti che si possono pianificare in una programmazione, a breve e lungo periodo, a seconda degli obiettivi individuali e di squadra che ci si propone.
Per fugare ogni equivoco la” grammatica del calcio”, mi si passi il termine, la “grammatica” tecnica e tattica consolidata nel linguaggio (sostegno, appoggio, sovrapposizione, tagli, diagonali aperte e chiuse ed altri innumerevoli concetti e dettagli di gioco) è condizione necessaria per poter giocare bene al calcio; ma teorizzare altre architetture, approcci tattici, presi da altri saperi disciplinari, sono condizioni necessarie attraverso modelli per uno sviluppo concettuale dei sistemi di gioco.
Propongo e parto da una elementare esercitazione, a modo di esempio, di un sistema di gioco dinamico-STABILE per arrivare a pubblicare, in altra sede, una esercitazione più complessa di un sistema di gioco dinamico-INSTABILE, molto più evoluto come sistema.
Il concetto di stabilità formale che viene preso in considerazione e usato più spesso è, per le catene di gioco:” si rimane vicini quanto si vuole a patto di partire abbastanza vicini”.
In pratica, negli insiemi A-B-C-D,  i calciatori rossi e neri sviluppano un 3/3 (micro); nell’insieme B il jolly pressa il vertice basso della squadra in possesso palla (nera o rossa che sia) per “perturbare” il sistema di gioco 3/3 e far ruotare, in modo ricorsivo o meno, come in partita (macro) i tre centrocampisti, tenendo sempre conto del punto di equilibrio X dell’insieme variabile nello spazio, per iterazione del triangolo rappresentato dai tre calciatori.
Da un approccio cognitivo, dal tema della rotazione ricorsiva, (taglio, sovrapposizione, copro) si potrebbe  privilegiare nel settore giovanile un approccio ecologico senza confezionare pattern.
La STABILITA’  del sistema è assicurata quando le soluzioni di gioco, sia in fase di possesso che di non possesso, partono dentro l’insieme e rimangono nell’insieme, tenendo conto dei principi di tattica individuale e collettiva da tutti conosciuti.
Attraverso, poi, un esercitazione 11/11 possiamo allenare la collaborazione tra le catene (insiemi), sia in fase difensiva che offensiva (di possesso e non possesso).
Nell’esercitazione proposta abbiamo tenuto conto delle catene classiche, laterali e centrali, ma, con lo stesso sistema di gioco dinamico-STABILE, possiamo teorizzare e mettere in pratica la collaborazione di diverse catene che ogni allenatore ritiene più opportune, con la condizione di una corrispondenza (isomorfismo) di quanto illustrato.
Ultima annotazione: nell’esercitazione 11/11 bisogna considerare un solo calciatore tra il n° 10 ed il 14, ed un solo calciatore tra il n° 13 ed il n° 8. I due interni di centrocampo ci proiettano verso un approccio concettuale di soft-clustering o fuzzy clustering ( a parte il disegno dell’insieme della logica fuzzy). Il calciatore n° 10, come da disegno, appartiene all’insieme A e all’insieme B. Il calciatore n° 8 appartiene all’insieme C e all’insieme B.
Nell’insieme D si gioca un 2/2 con gli stessi concetti del 3/3 e dopo che l’ azione di gioco si è conclusa il 2/2 si gioca tramite i cross dei jolly.

Dalla Casetta sul Lago di Posta Fibreno, 27, maggio, 2015                              

Angelomaria Martini 




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