mercoledì 4 marzo 2015

ALLA SCOPERTA DEL METODO AJAX




di: David Boni  


 “Un calcio dominante, tattico, veloce. Costantemente all’attacco. E’ il nostro credo da sempre. Ma qui all’Ajax non è un concetto vuoto. Insegniamo a come mettere sulla difensiva gli avversari e per farlo bene servono intelligenza e un elevato livello d’istruzione calcistica
–- Se entri a fare parte dell’Ajax significa che hai talento, perché la selezione iniziale è enorme. A quel punto a fare la differenza è il carattere. Chi ne è sprovvisto, si perde. Abbiamo un cartello affisso qui fuori. C’è scritto: “La tua partita dura un’ora e mezza la settimana, i tuoi allenamenti dieci ore. Cos’è più importante?” Chi non capisce, non arriva. Abbiamo quindici formazioni giovanili, tutte composte da una ventina di giocatori. I più piccoli hanno 7 anni. Per ognuna di esse c’è un trainer, un vice, il tecnico dei portieri. A questi si aggiungono i tecnici specializzati su determinati ruoli, i preparatori atletici, lo staff medico, lo psicologo”.


Frank De Boer

Queste parole di Frank De Boer capo allenatori (guida la prima squadra e supervisiona le squadre di livello giovanile superiore), l’ex bandiera dell’Amsterdam arena, che ci fa capire in poche parole quale è il significato E cosa vuol dire giocare nell’Ajax.
L’Ajax, società nata ad Amsterdam nel 1934,  è una delle più importanti  realtà del Calcio Olandese, dove molti campioni come  Patrick Kluivert, Clarence Seedorf, Marco Van Basten,  Jhoan Cruijff, Wesley Sneijder, Frank Rijkard, Zlatan Ibrahimovic hanno iniziato la loro carriera, molti di Loro arrivati giovanissimi a vestire la maglia bianco-rossa del club Olandese.
Per decenni l’Ajax è stato uno dei club più prestigiosi e vincenti in Europa,(3 coppe dei campioni, coppa delle coppe, supercoppa)  in grado di allestire squadre di altissimo livello e produrre giocatori di altissima caratura a livello internazionale. Purtroppo, la globalizzazione e il basso profilo del calcio Olandese hanno messo in ginocchio rispetto ai club d’elite di Inghilterra, Spagna, Italia e Germania, che oggi dominano il calcio. L’Ajax non riesce più ad essere competitiva come un tempo. Ma in termini di strutture e produzione di talenti a livello giovanile, l’Ajax è ancora un punto di riferimento a livello mondiale, al pari dei migliori.
Si può dire che oggi il settore giovanile dell’Ajax  sia diventata un’industria. Produce giocatori, li forma fino a livello professionistico per poi venderli nel mercato d’elite. 

‘’Tutte le idee moderne  sullo sviluppo dei giovani giocatori partono dall’Ajax.Sono loro i padri fondatori.’’
(Huw Jennigs- responsabile settore giovanile Fulham)

I CRITERI DI SELEZIONE
Il settore giovanile è conosciuto come  ‘’De Toekmost’’ (il futuro) ,  inizia tutto con un processo  di scouting, che porta piccoli giocatori a partire dai 6-7 anni, i criteri per le selezioni, durante le prove tecniche, non sono i goal segnati o quanto veloce corrono, ma quanto di divertono nel fare ciò che fanno, gli osservatori, giustamente a mio parere, prestano attenzione a quanto desiderio hanno i bambini di essere li a giocare, questo è il primo criterio.
Gli osservatori cercano i bambini prevalentemente nei Paesi Bassi o addirittura ad Amsterdam, obiettivo principale quindi valorizzare talenti locali, preparano una relazione per l’allenatore della categoria di appartenenza, l’allenatore a sua volta organizza una giornata di allenamento alla quale assistono tutti gli allenatori del settore giovanile. Se il feedback  è per tutti positivo, il ragazzo viene chiamato per un periodo di prova, in questo periodo vengono incamerati e computerizzati tutti i dati riguardanti il ragazzo stesso e successivamente analizzati perla decisione finale.
Nella scelta prevalgono gli aspetti meno allenabili, cioè l’intelligenza tattica (visione di gioco) e la personalità. Per quanto riguarda la tecnica, molto si può fare tra gli 8 e i 12 anni.
Un altro punto fondamentale per loro è la velocità, in particolare nei primi 10 metri con e senza palla.
Ci sono circa  200  giocatori nel settore giovanile, dai 7 ai 19 anni, quasi 30 di loro vengono scartati ogni anno, dicendo semplicemente che non sono abbastanza abili e nuovi giocatori li sostituiscono.
Ogni singolo giocatore è misurato su un certo numero di aspetti del proprio gioco e gli è chiesto di raggiungere un minimo standard se sceglie di restare nel ‘’sistema’’
La prima volta che gli standard non vengono rispettati , il sistema è abbastanza tollerante, la seconda volta vengono chiamati i genitori e viene fornita una guida speciale durante gli allenamenti  per riportare il giocatore a rispettare i limiti del sistema di valutazione.
Non esiste una terza opportunità.
Un esempio: quando i giocatori si allenano, il loro battito cardiaco viene monitorato, assieme ad altri parametri fisici. In questo modo non possono terminare l’allenamento dicendo di essere più di quello che sono realmente, perché le statistiche mediche raccolte dal monitoraggio sarebbero pronte a smentirli.
Niente compassione, il settore giovanile viene gestito per quello che è un business, i giocatori sono il  capitale, che serve a sostenere economicamente il settore giovanile, il club e tutto ciò che fa parte della società Ajax.
Sono allenati alla battaglia, esortati a comportamenti rigorosi ed educati. Essere un membro dell’Ajax che sia a livello professionistico o di settore giovanile, è essere parte del club. L’Ajax cura ogni singolo aspetto , dalle tazze di the alle lenzuola in cui dormono i giocatori.

  REGOLE DISCIPLINARI
Le regole di comportamento sono molto rigide:
La puntualità
La presenza agli allenamenti
Niente orecchini, braccialetti e anelli
Il rispetto per l’allenatore ed i dirigenti del club, ma anche per i compagni, gli avversari e l’arbitro
Il comportamento deve essere corretto anche fuori dal campo(trasferte, tornei, ecc)
Regole di comportamento generali, perché i giocatori sono considerati gli “ambasciatori “ dell’Ajax

COME L’AJAX ALLENA I SUOI GIOVANI
La seduta di allenamento dura circa 90 minuti e comprende:
riscaldamento 15/20 min
lavoro tecnico sull’obiettivo proposto 20/25 min (gli esercizi devono essere sempre vari)
verifica dell’obiettivo(con partite 4 contro 4, 6 contro 6, 7 contro 7utilizzando particolari accorgimenti per favorire il raggiungimento dell’obiettivo).
Al lavoro coordinativo senza palla vengono dedicati 30 minuti a settimana, tutto in rapidità curando in particolare l’aspetto della velocità massima sui 10 metri, inoltre ai bambini viene consegnato un compito a casa da imparare.
Con i bambini 8-12 anni viene curata prevalentemente la tecnica , con una progressione didattica varia perché il bambino in questa fascia d’età vuole apprendere sempre cose nuove e perché ha una capacità d’attenzione limitata. In primo luogo deve imparare a stare in campo,quindi viene curato anche l’aspetto tattico parallelamente a quello tecnico.
Con i bambini 11-12 anni il lavoro tecnico è abbinato al gioco di squadra,  la gara quindi diventa un punto di riferimento.
I tecnici olandesi organizzano blocchi di lavoro di 3-4 settimane, dove l’obiettivo è la risoluzione degli aspetti negativi emersi durante la gara. Successivamente si passa all’analisi di altri elementi. Se emergono carenze tecniche, l’attenzione dello staff viene focalizzato sul dettaglio da correggere senza perdere mai di vista l’obiettivo da raggiungere.

‘’fai le stesse cose ancora ed ancora, e poi le ripeti un altro po’ di volte’’
Van der Wiel(terzino nazionale olandese, in forza al Paris Saint Germain)

L’ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO-IL MODELLO ‘’TIPS’’
Tecnica, intuito, personalità, velocità. In Olanda allenano in talento. Il Tips è costituito da dieci criteri, vengono curati nell’ordine , la formazione e la coordinazione, il tiro, il passaggio e la rimessa laterale. Inoltre il dribbling, il colpo di testa, la finalizzazione, la posizione e la visione di gioco attraverso le partitelle a tema. Ogni esercitazione è supportata da video e spiegazioni approfondite. E’ vero niente di nuovo. Le tecniche si conoscono, vengono applicate anche in Italia, il segreto non sta nella metodologia, ma nella filosofia.

I TECNICI DELL’AJAX
‘’bisogna avere allenati alla mentalità Ajax per vedere un bambino da Ajax, per questo ogni squadra ha due allenatori: il titolare e il secondo, che è titolare in un'altra squadra.
Ogni squadra  ha anche un team manager  che partecipa attivamente e costantemente alla vita della squadra e dei suoi giocatori, riceve relazioni dagli allenatori e le effettua per la società. Ogni squadra ha un fisioterapista (in genere uno studente dell’ultimo anno di corso) che assiste agli allenamenti e a tutte le gare.
La piramide tecnico-dirigenziale è cosi formata: presidente ( Hennie Henrichs) . Capo-allenatori è Frank De Boer (guida la prima squadra e supervisiona le squadre di livello giovanile superiore), seguono i direttori tecnici, si occupano delle formazioni di livello medio, inferiore e basso.

LA CONTINUITA’
Il programma di allenamento è uguale a quello seguito dai giocatori della prima squadra: i ragazzi  in questo modo vengono abituati  e educati allo stile Ajax. La base storicamente , è il ‘’total football’’ . Ma è adeguata all’età dei partecipanti e al livello di abilità. Non si parla solo di tattica, si parla di identità, di stile di gioco. La formula magica è il 4-3-3: l’Ajax insegna un calcio riconoscibile, attraente, figlio di una mentalità offensiva, creativo, veloce, fatto di regole precise. L’assetto è applicato a tutte le formazioni.

IL CALCIO TOTALE
È l’espressione con cui nel calcio si definisce quello stile di gioco per cui ogni calciatore che si sposta dalla propria posizione è subito sostituito da un compagno, permettendo cosi alla squadra di mantenere inalterata la propria disposizione tattica. Secondo questo schema di gioco nessun giocatore è ancorato al proprio ruolo e nel corso della partita chiunque può operare indifferentemente come attaccante, centrocampista o difensore. Il calcio totale è stato anche il primo stile di gioco ad applicare sistematicamente il pressing e la tattica del fuorigioco.
Mentre centrocampisti  e attaccanti pressano a tutto campo e spesso in maniera selvaggia i portatori di palla avversari, i difensori difendono a zona applicando il fuorigioco. I terzini spingono sulla fascia palla al piede e arrivano sul fondo a crossare, come spesso gli attaccanti tornano in difesa a coprire.
La differenza del calcio totale rispetto ai moduli a zona è che i giocatori si muovono in relazione alla posizione dei compagni invece che a quella della palla.
Il pressing a tutto campo ha anche l’effetto di mantenere la squadra corta,cosa che favorisce gli inserimenti offensivi così come i ripiegamenti difensivi. Questo influisce però anche sul gioco del portiere, che opera quasi come un libero, controllando l’area di rigore sia nelle uscite sia giocando il pallone con i piedi.

LA FILOSOFIA E LA MENTALITA’ DELLA SOCIETA
"penso sia lo scopo dell’Ajax, creare giocatori e portarli in prima squadra il prima possibile, e poi li vendiamo non per le noccioline , ma per un sacco di soldi’’
MARTIN JOL ( EX allenatore Ajax)

Ciò che sorprende è che il settore giovanile non è un collegio, il sistema prevede una flotta di pullman che prendono gli studenti dalle loro scuole a metà giornata scolastica, e li accompagnano nelle strutture del club dove ci sono gli insegnanti che li guidano negli studi teorici, prima che si applichino alla pratica ( e prima dell’ allenamento ovviamente).
Ogni giocatore nel settore giovanile ha una vita privata. Ritornano alle loro case ogni giorno, giocano con i loro amici per strada, siedono a cena con le loro famiglie.

GLI AJAX CAMP
L’Ajax investe sui giovani anche attraverso gli Ajax camp, vuole insegnargli il modo in cui possono migliorarsi. Ogni ragazzo è in possesso di un ‘’passaporto Ajax’’, all’interno sono annotate caratteristiche fisiche, tecniche e realizzazioni. I prescelti superano un lungo processo di studio.

A cura di David Boni


1 commento:

  1. L'AFC Ajax è stato fondato il 18/03/1900. E se Sneijder è un campione immagina il non nominato Bergkamp!

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